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322 giovanni mulazzani

la qual cosa cadrebbe a terra la significazione che ne fu supposta. Se il pegione era del valore antico di un soldo e 1/2, siccome rilevasi dal precitato documento del 1400, tanto di Bernabò che di Galeazzo II Visconti, vi sono monete, e non poche, di tal forza coniate a Milano ed a Pavia. Pegioni inoltre genovesi e tedeschi si leggono nelle nostre carte dei secoli XV e XVII1, laonde moneta propriamente viscontea o sforzesca si può mettere in dubbio che sia stata. Ad ogni modo essendo il pegione registrato nell’editto che sappiamo, e in alcuni capitoli della zecca di Pavia2) mio debito è di dirne il valore di un soldo e mezzo avanti il 1400 e di un soldo dopo. Restano i pegioni dei due principi che precedettero il conte di Virtù, e che per tali io stimo; il loro peso è come dei grossi da 2 soldi, se non che il loro titolo è di 1/4 di meno, cioè di 0,680 invece di 0,900 per raggiungere la giusta e legittima composizione ad essi spettante.

PEZZO DA L. 40 ITALIANE — Enumero per esattezza storica questa denominazione, perchè sta segnata nella tariffa italiana in termini cotali, benchè sia stata poscia mutata nella volgare contrattazione per l’influenza di un uomo grande in quella di napoleone d’oro doppio già notata di sopra, per cui altro non fa d’uopo di aggiungere.

PEZZO DA L. 20 — idem.

PEZZO DA L. 5 — in argento — idem.


  1. Argelati. T. III, pag. 31. — Grida 1649 del marchese di Caracena Governatore e Capitano Generale di Milano, nei manoscritti di Bellati in Brera T. II.
  2. Argelati. T. III, pag. 69.