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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1888.djvu/443

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404 francesco ed ercole gnecchi


Altra moneta del pari strana e curiosa si è il Carlino di Carlo VIII re di Francia battuto ad Aquila, sul quale leggiamo nel diritto: charles roi . de fre (france): e nel rovescio: cite . de . leigle (l’aigle).

Questa moneta porta una leggenda francese, mentre le monete contemporanee coniate nella stessa Francia portavano sempre leggende latine.

Potremmo ancora citare la moneta di tre cavalli coniata da Filippo II in Sicilia, colla nuova e non mai usata leggenda: rex trinacrie, la quale fu poi imitata da Carlo II. Potremmo citare altre leggende usate dallo stesso Filippo II e dal padre Carlo V, specialmente sulle monete coniate a Milano, molte delle quali sono affatto nuove e non hanno precedenti; ma ci pare che quelle accennate possano bastare per convincere anche i più scettici e quelli più facili a mettersi in sospetto per una piccola novità o irregolarità che si venga a scoprire nella leggenda di una moneta.

Tanto meno strano poi, ci sembra, deve riuscire una leggenda che si scosti dall’ordinario, quando si tratta di monete battute nelle colonie, nelle quali i conii sono ordinariamente di tipo più rozzo e le leggende spesso contraffatte, come ne possono far fede quelle di Scio, Metelino, Pera, Foglia Vecchia, ecc.

Ed oramai ci par tempo che passiamo alla descrizione di questa nuova serie di monete Sciotte a complemento della prima, monete che per la massima parte non sono che varianti di quelle già pubblicate, mentre una sola, (il N. 4), è assolutamente nuova.