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450 | umberto rossi |
gliolo latore presente dirà a bocha il resto che io non ho voluto scrivere per non fastidire la S. V. a la cui gratia me racomando. Vitaliane, 19 maij 1501.”
- “ser.us fidellis Johannes Marchus de Cavallis”1.
Le difficoltà furono senza dubbio appianate, perchè alcuni giorni dopo il marchese invitava di nuovo Gian Marco a Mantova cosi:
“Dilecte noster. — Volerne che habuta la presente nostra, te transferischi qua, facendo capo ad m. Antimacho nostro primo secretario, quale te referirà alcune cose che procedeno de la nostra mente. — Mantue, xxvj Maij MDI”2.
Mentre si occupava di conii per la zecca, il Cavalli non tralasciava di servire anche il vescovo Lodovico, al quale doveva finire alcune cose, accennate in una lettera del 19 agosto 15013; ed è credibile che quel magistro Zoan il quale verso la fine del 1501 attendeva ad una testa di bronzo, mentre l’Antico modellava una statuetta d’Apollo, fosse precisamente Gian Marco Cavalli4.
Anche per la marchesa Isabella ebbe a lavorare il nostro artista e una sola commissione avuta dalla geniale signora basterebbe a provare com’egli fosse valente davvero: per questo è importante la lettera
- ↑ Arch. sudd. Cart. interno.
- ↑ Arch. sudd. Copialettere marchionali.
- ↑ Arch. di stato di Parma. Gart. Gonzaga.
“Io. Marco Caballo. — Se haveti fornito tute quelle nostre cose haveti da fornir, mandateli per questo nostro presente cornerò overo portatelli vui et quando non glie havestive fomite, fometille como più presto. — Gazoli, 11 Augusti 1501.” - ↑ Lettera del vescovo Lodovico a Giorgio Raineri, del 7 dicembre 1501, pubblicata nella biografia dell’Antico.