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i suoi particolari, è ben degna del maestro di cui reca la firma, A·A.

Rappresenta un giovane nello sfoggiato costume del Cinquecento, con barba e capelli increspati, che nella destra tiene un torso di statuetta, poggiandolo su di un tavolino coperto da un ricco tappeto a rabeschi, e nella sinistra tiene .un compasso, quasi stesse studiando le proporzioni anatomiche del torso. Nello sfondo, su di uno stipo, un vaso elegante dal collo esile, da cui escono alcuni fiori graziosissimamente tracciati. In alto, ad arco, si legge: ANDREAS • FVSCHVS • (Tav. V.).

Chi fosse questo Andreas Fuschus non ci è riuscito di sapere; ma è probabile che sia un personaggio straniero, dal nome latinizzato1, come quel Fusch o Fuschius, medico bavarese del principio del Sec. XVI, o quel Fuschio di Limburgo, che viveva verso la fine dello stesso secolo. Quest’ipotesi è avvalorata dalla circostanza che i personaggi rappresentati sulle medaglie di Antonio Abondio sono quasi tutti stranieri, dimorando egli in Germania od in Austria, come si è detto.

  1. Fra gl’italiani di quel tempo, non abbiamo trovato un nome corrispondente. Si ha bensì una medaglia di Orazio Fusco da Rimini (v. Armand, Médailleurs Italiens des XVe et XVIe Siècles, ediz. 2a, vol. I, pag. 255, n. 8), e questa circostanza ci aveva fatto sperare che colà si potesse scoprire qualcosa intorno al nostro personaggio; ma essendoci rivolti per informazioni all’egr. Dott. Carlo Tonini, figlio del chiaro storico riminese ora defunto Comm. Luigi, ne abbiamo avuto gentilmente in risposta che di nessun Andrea Fusco si trova memoria in Rimini a quell’epoca.