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patacchina savonese inedita di filippo maria visconti 95

Ma prendendo in esame, nel loro complesso, le monete di Savona, quali ci si presentano raccolte nella più volte citata Memoria di Domenico Promis, mi vado sempre più persuadendo che, per quanto ciò possa ripugnare alle consuetudini, bisognerebbe invertire le descrizioni ed i disegni di tutte queste monete (o almeno di gran parte di esse) e considerare come diritto ciò che per il Promis è rovescio e viceversa.

Il Promis, seguendo le regole generalmente adottate dai numismatici, considera come diritto quel lato sul quale si afferma, con indicazione figurata, scritta o araldica, l’autorità da cui venne fatta battere la moneta. Non ho la pretesa di sconvolgere questo principio, combattendolo in tesi generale; ma, pur rimanendo nel campo della numismatica savonese, osserverò che addirittura ci si affacciano alcune eccezioni, le quali facilmente mi verranno concesse. Sono costituite da quelle monete sulle quali, secondo il Promis, si dovrebbe leggere nel diritto: Civitatem Savonæ, e nel rovescio: Virgo Maria protege, e ciò perchè nel primo lato hanno l’aquila, che è l’arme della città. Ma è ben più ovvio il leggere invece: Virgo Maria protege civitatem Savonæ; e infatti, per es., il ch. Magg. Vittorio Poggi, in un recente suo articolo1, descrivendo il testone savonese già di proprietà del March. Angelo Remedi, considera come diritto il lato della moneta colla B. V. e: Virgo Maria protege. Ed uno scrittore del secolo scorso, il Polleri, nel suo libriccino: Il triplice Vas-

  1. Una moneta inedita di Savona (negli Atti e Memorie della Società Storie Savonese Vol. I, Savona, 1888, pag. 521).