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302 c. luppi

Corti più importanti della penisola ne accettarono presto i postulati, ne adottarono i principî ne’ saggi delle monete, e per stabilire i rapporti di queste. La Corte imperiale di Vienna prese i suoi risultati come base pel riscatto dei diritti di regalìa, e i governi, in cui era divisa allora l’Italia nostra, se ne servirono di regola nei giudizî su tale materia. — Un lavoro di tanta mole, non impedì al Carli di attendere contemporaneamente ad altri studî analoghi e di erudizione, poichà nel 1757 dedicò all’illustre Prof. Stellini il non meno celebrato Saggio politico ed economico della Toscana. Dopo aver parlato dell’opera immortale che concerne tanto intimamente i nostri studî, non è intenzione nostra di tessere il catalogo di tutte le altre produzioni che scaturirono dal fervido attivissimo ingegno del Carli. — Richiamato in patria dopo la morte del padre, e trovandosi padrone di vasti possessi, accoppiando alle speculazioni scientifiche un lavoro indefesso, rivolse la sua attività a ridare nuova vita allo stabilimento di manifatture di lana, pervenutogli dall’eredità della moglie. Ma le cure penose di quel commercio e l’occupazione troppo intensa e continua, gli alterarono la salute, e diedero a temere della sua vita.

A sottrarlo a quelle cure soverchianti giunse opportuno l’invito della Corte imperiale di Vienna. Giuseppe II intento a migliorare l’indirizzo degli studî, e le finanze del suo vasto impero, pensò valersi del sapere del Carli e lo nominò Presidente del Consiglio di commercio e di finanze, nonché del Consiglio della Pubblica Istruzione; ed in questo non meno che in quelli il Carli esplicò la sua energia in utili innovazioni, ed in Vienna, dove era stato chiamato dal celebre ministro Venceslao-Antonio di Kaunitz, che nel 1765 reggeva le sorti dell’impero, suscitò l’ammirazione dei dotti della Germania. — Tornato a Milano onorò l’eccelsa sua carica in conferenze sulla pubblica economia, presenziate nel 1769 dallo stesso imperatore, che gli accrebbe lo stipendio e l’insignì del titolo di Consigliere privato di Stato. Tante fatiche logorarono la sua salute e fin d’allora si sviluppò in lui il germe di quell’infermità che doveva condurlo alla tomba.