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appunti di numismatica romana 357

pare abbia invaso anche il campo del bronzo, finora riservato ai numismatici!

Ma l’archeologo serio e intelligente sarà poco rallegrato da siffatti restauri, e avvertirà facilmente come le fisionomie restino dal più al meno falsate dal ritocco, e come i caratteri dello leggende, insensibilmente alterati — salvo il peggio di qualche errore d’interpretazione — perdano sempre qualche cosa del loro tipo primitivo. Del che non è a meravigliarsi, essendo impossibile che un artista si spogli totalmente della sua personalità, ed esca completamente dall’ambiente che lo circonda, per entrare nello spirito d’altro artista, che respirava in un ambiente tanto remoto e tanto differente. Si dice che lo stile è l’uomo; ora questo stile, nel quale comprenderei tutte le diverse manifestazioni dell’arte, si può considerare come la risultante dell’individualità dell’artista combinata coll’ambiente in cui vive.

Le due cose sono quello che sono e a nessuno è dato mutarle. Nessuno può uscire dal proprio ambiente por portarsi in un altro e a nessuno è dato spogliarsi completamente della propria individualità.

Queste considerazioni artistico-psicologiche possono parere alquanto discoste dalla numismatica; ma ci hanno invece un nesso molto stretto, e sarei ben felice d’averle fatte se potessero penetrare nella mente dei moderni restauratori di monete, i quali credono ingenuamente che sia facile ristabilire l’antico.

No, non è facile; è impossibile, e per di più la loro opera è irrimediabile. Si possono togliere i cattivi restauri dai quadri, ma non si potrà mai aggiungere quello che essi tolgono a un bronzo, e che, se è poco, è però sufficiente a falsarne il carattere.