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466 | arturo g. sambon |
manna, e l’Engel non esitò ad assegnarla al tempo di Ruggiero II, supponendo che quel re, tra gli altri privilegi, avesse mantenuto a Napoli il diritto di una particolare monetazione.
Ma è noto che Ruggiero restrinse in limiti angusti l’autonomia della città, e tra quei limiti non può immaginarsi che assentisse perfino a vedere escluso il nome suo dal conio delle monete; nè, pur consentendo all’inverosimile ipotesi, si giungerebbe ad intendere il significato delle cifre monogrammatiche che a quel nome furono sostituite1.
Da che Ruggiero aveva ambito unificare nel suo dominio le divise signorie dell’Italia meridionale, una lotta pertinace s’era combattuta tra i singoli dinasti e il prepotente re. E Napoli anch’essa, partecipe a quella lotta, avea opposta resistenza ostinata, avea con eroico valore difese le sue mura, e sovvenuti gli altri ribelli. Finché il suo Duca, Sergio VII, rimasto quasi solo a fronte al comune nemico, e costretto a fargli omaggio, era perito nel 1137 combattendo per lui a Rignano. Ma sparsa la fama della sconfitta di Ruggiero in quella battaglia, Napoli tornava a ribellarsi, e senza eleggere altro Duca, i suoi primates la reggevano per oltre un anno. Ond’io mi convinco, che essi, in quell’estremo respiro di libertà, invocando Cristo vindice e signore, facessero coniare la monetina scoperta dall’Engel che porta in monogramma le mistiche parole XRISTVS VINCIT : XRISTVS REGNAT : XRISTVS IMPERAT2.
- ↑ Non pare probabile che Ruggiero, il quale con terribile edictum proscrisse le Romesine d’argento, che aveano corso nel Regno, sostituendovi il suo ducato, e fece battere per proprio conto i tre follari di bronzo, (Falc. Benev., Ad. an. 1140) potesse mostrarsi largo nel concedere il dritto d'una particolare coniazione a parecchie città soggette.
- ↑ Sono noti gli esempi di altre simili invocazioni segnate sulle monete, e basterà rammentare la leggenda dello zecchino Veneziano: Sit tibi Christe datus quem tu regis iste ducatus, e quella più famosa della moneta ossidionale di Firenze del 1529: Jesus. Rex. Noster. Et. Deus. Noster.