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appunti di numismatica romana 499

gendo così una differenza di almeno cinque anni fra l’una e l’altra data.

Ora, fermandoci a questo primo punto, è egli possibile ammettere un così grossolano errore in un medaglione di tanta importanza? Gli errori di data sono assai rari in quest’epoca; e se alcuno se ne trova nelle monete di bronzo, e anche per rarissima eccezione in quelle d’argento (a meno che si tratti di falsificazioni), non ricordo d’averne mai trovato in quelle d’oro; il che dà a divedere come la cura che si poneva nella coniazione delle monete fosse sempre maggiore, a grado che aumentava la loro importanza. Ora qual pezzo più importante di un medaglione di così straordinarie dimensioni?

L’errore accennato poi è assai più grave e più complesso di quanto può parere a prima vista, e da esso nasce un altro inconveniente di assai difficile spiegazione. Lascio la parola a Borghesi: “Se questo nummo fu improntato (come riuscirebbe chiaro dalla data del rovescio) due anni dopo l’apoteosi di Lucio Vero, come sta che non ce n’offre alcun indizio ed anzi ce lo rappresenta siccome vivo tuttora? Per troncare questo nodo gordiano non vi ha che una via e lo stesso medaglione ce la addita. Si badi che il COS III è ripetuto in ambedue i lati. Ora tali inutili ripetizioni sono affatto contrarie alle leggi di ogni antico monumento di un’età non decaduta, e segnatamente a quelli della numismatica, se ciò non è per un errore. Questo solo basterebbe a mostrarci che le due faccie della presente medaglia non furono incise per essere congiunte insieme.”

Il Borghesi, dopo d’avere egli pure ricono-