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giungeva che queste prescrizioni dovessero durare a beneplacito di chi accordava la zecca, e può darsi che in seguito si sia mutata la leggenda del rovescio ad imitazione dei luigini di Fosdinovo e di altri, che avevano adottato di segnare nel rovescio la bontà della moneta.

10. Luigino. — (Gr. 1.600-2.000. - Tit. 470).

D/DE • PROCVL • PRÆTIVM • EIVS
Mezzo busto di donna a destra.
R/ – • TRAHIT • SVA • QVEMQVE • VOLVPTAS
Stemma c. s. col lambello a tre pendenti. Sopra lo stemma, corona fiorita. Ai lati dello stemma 16-68.
All’esergo A.
(Poey d'Avant Pag. 114, n. 5247).

Questo luigino, per ora di incerta attribuzione, (a meno che, come vuole taluno, l’A posto all’esergo non voglia indicare la zecca d’Arquata), è quello che all’assaggio dà il titolo migliore.

11 Luigino. — (Gr. 1.900-2.100. — Tit. 406).

D/PVLCRA • VIRTVTIS • IMAGO
Mezzo busto di donna a destra.
R/* BONITATIS • VNCIARVM • QVINQVE
Stemma c. s. col lambello a tre pendenti. Sopra lo stemma, corona fiorita. Ai lati dello stemma 16-68.

Kunz, Il Museo Bottacin annesso alla Civica Biblioteca e Museo di Padova, in «Periodico di Num. e Sfrag.». Vol. III, pag. 275, tav. XI, n. 8.

Kunz attribuisce questo luigino alla zecca di Fosdinovo, cosi pure il Montanari1, senza darne alcuna ragione. Io sono della stessa opinione, e lo

  1. Montanari P., Op. cit., pag. 25, n. 89-, tav. II, n. 18.