Pagina:Rivista italiana di numismatica 1891.djvu/565

Da Wikisource.

VITE

DI

ILLUSTRI NUMISMATICI ITALIANI







Di poco posteriore ad Ennio Quirino Visconti, e a Domenico Sestini, contemporaneo del sommo Bartolomeo Borghesi, ebbe l’Italia nel corso di questo secolo in Monsignor Venanzio Celestino Cavedoni un altro insigne archeologo e numismatico, non meno di quelli famoso ed illustre. Questo celebre scienziato nacque il 17 maggio 1795 da Giorgio Cavedoni e Cristina Franchili, onesti borghigiani di Levizzano Modenese. Negli anni più teneri esordì negli studî inferiori della grammatica latina nel paese nativo, che presto abbandonò per levarsi a quelli delle Belle Lettere nelle scuole rinomate di San Giovanni in Modena. Di dodici anni, cioè nel maggio del 1807, vestì l’abito clericale in Levizzano; e poco dopo, fu accolto nel seminario vescovile, 30 ottobre 1811, ove attese agli studî più ardui della filosofia e della teologia; finalmente fu innalzato al sacerdozio il 20 dicembre 1817. Un anno prima, capitatagli tra le mani una grammatica greca, s’invogliò d’imparare a fondo quella lingua. I Maestri scorgendo nell’ingegno del giovine discente una singolare disposizione alla classica filologia, per consiglio ed impulso di Don Luigi Reggianini, che poi divenne vescovo di Modena, indussero il padre a mandarlo a perfezionarsi nella Letteratura antica e nell’Archeologia presso la celebre Università di Bologna (1816),