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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1891.djvu/59

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aes rude, signatum e grave, ecc. 43

all’aes grave romano1. Egli, considerando la forma superiore della prora di nave usata dai Romani nella più antica loro moneta di bronzo (p. 36 e segg.), dovette concludere ch’essa appartiene al tempo Alessandrino, e che non potè essere adottata dai Romani prima del 330-306 a. C.

I pesi degli assi a testa d’Apollo, tutti superiori nel nostro ripostiglio al peso normale della libbra romana (da gr. 352 a gr. 327,5), non possono fare difficoltà, quando si consideri lo stretto legame tecnico stilistico, tipologico e metrologico che passa fra la serie di aes grave, cui essi spettano e quella di Luceria nell’Apulia.

La serie a testa d’Apollo, fin dal tempo di Marchi e Tessieri (L'aes grave, p. 60), fu stabilita così:

As D/ e R/ Testa d’Apollo
Semis "     " Pegaso veloce
Triens "     " Protome di cavallo
Quadrans "     " Cignale corrente
Sextans "     " Testa di Dioscuro (Vulcano)
Uncia "     " Grano d’orzo o frumento
né il Garrucci, che da trent’anni teneva dietro alla medesima (tav. XXXIII-XXXIV, p. 18), potè modificarla; solamente egli credette di attribuirla piuttosto al paese dei Falisci, cioè a Saura Faliscorum, anziché al paese dei Volsci, com’era stata riferita da Marchi e Tessieri e dal Mommsen Hist. de la Monn. rom., I, p. 186).

Dalla statistica dei rinvenimenti dell’aes grave di tale serie, la quale ora si estende dalla Calabria

  1. Samwer, Geschichte des ält. röm. Münzwesens, herausgegeben von Bahrfeldt nella Numism. Zeitschrift, Wien, 1883.