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44 luigi a. milani

al Tirolo1, e comprende anche l’Umbria, ciò solo si può concludere, che così questa serie, come quella a testa giovanile di Giano, pure rappresentata nel nostro ripostiglio2, venivano accettate con particolare favore in tutta Italia.

Circa alla lettera S sull’asse a testa d’Apollo dell’esemplare del Museo Kircheriano, la spiegazione

  1. Cfr. l’asse rinvenuto a Nicotera in Calabria (Notizie degli scavi, 1882, p. 285; Garrucci, tav. LXX, 2); ed i quattro pezzi di questa serie trovati sul Dos Trento: un triente, un quadrante, un sestante, un’oncia. (V. Orsi, Un gruppo di aes grave trovati a Trento; nell’Arch. storico di Trieste, 1882, I, fasc. IV). Marchi e Tessieri, L'aes grave, p. 61, avvertivano dal loro canto vagamente che: «questa serie veniva dalle vicinanze di Roma e più da quelle che toccano il mare». I ripostigli di Monte Mario e di Amelia diedero ciascuno un esemplare (asse e triente). La stipe di Vicarello diede, secondo Garrucci (op. cit., p. 18), 112 pezzi di questa serie (assi 14, semissi 2, trienti 10, quadr. 14, sestanti 9, oncie 78); il lago Fucino: 39 assi, 1 semisse, 4 trienti, 7 quadr., 14 sestanti, 12 oncie; Tarquinia: assi 8; Cervetri, assi 1; Sarzano presso Capua diede 17 quadranti; Agnone nel Sannio: 2 assi (cfr. Mommsen-Blacas, I, p. 186); ora la Bruna presso Spoleto ci esibisce 6 assi. Nel Museo di Firenze esistono, provenienti probabilmente dall’ Etruria o dall’Umbria, i seguenti pezzi: 5 semissi (gr. 167, 152, 142, 186); 2 trienti (gr. 116, 107); 4 quadr. (gr. 83, 80, 79, 66); 2 sestanti (gr. 65, 56); 2 once (gr. 29, 21).
  2. Vicarello secondo Garrucci, pag. 20 a, diede più di 1109 pezzi di questa serie: 16 assi, 4 semissi, trienti ?, quadr. 58, sest. 95, oncie 581, semoncie 361. Ostia offrì un ripostiglio tutto composto di assi di questa serie (Marchi, Aes grave, p. 48); parecchi assi diede il deposito di Monte Mario; 3 assi quello di Amelia; 4 assi e 8 trienti quello di Cervetri (D’Ailly, Recherches, etc, I, p. 56, n. 1). Secondo Garrucci, Genzano presso Civita Lavinia ci offrì 2 semissi; e Tarquinia, 1 triente. A Musarna presso Viterbo si rinvenne 1 semisse (Bull. Inst., 1850, p. 43); e sul Dos Trento, oltre il triente, il quadr. e l’oncia descritti da Giovannelli, (Dei Rezi, p. 81), si rinvennero: 1 triente, 2 quadr., 2 sest, 4 oncie e 4 semoncie nel ripostiglio descritto dall’Orsi, loc. cit. Secondo Fiorelli (Monete rare, 1843, p. 12), le più piccole frazioni di questa serie, dal triente in giù, si trovano anche nell’Apulia. Nel Museo di Firenze di questa serie esistono soltanto un asse (gr. 335, mal conservato) e un semisse (gr. 113,8), da me acquistati nel 1885 come provenienti dalla Maremma toscana. Con ciò credo che la statistica di questa serie, a cui ora si aggiunge la Bruna (2 assi), sia tutt’altro che completa.