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144 bibliografia



P. Foresio Gaetano, Le monete delle zecche di Salerno. — Ivi, 1891.


Trovansi in questa monografia alcuni tipi nuovi ed importanti. Non possiamo però accettare la maggior parte delle attribuzioni date dall’autore, perchè le monete inedite pubblicate in questo lavoro sono, in gran parte, esemplari ripercossi, con diversi coni, le due o magari le tre volte, di cui le epigrafi o monche o stranamente confuse non possono dar luogo ad alcuna attribuzione sicura.

Le monete coniate nell’Italia meridionale dal VII al XII secolo offrono grandissima difficoltà, appunto perchè così spesso ripercosse le une colle altre. Per classificarle è necessario confrontare parecchi esemplari, così da poter determinare esattamente quale è il tipo ripercosso, e quale è quello che vi fu nuovamente impresso. Il Foresio, però, nel pubblicare questi riconî della sua collezione, ha fatto opera utile; poichè sarà così possibile, per altri, di confrontare con questi i propri esemplari, e, se da una parte il frequente riconio rende difficile lo studio di queste monete, d’altra banda può essere, in molte occasioni, di considerevole aiuto ad una classifica cronologica de’ diversi tipi.

Daremo una rapida scorsa alle tavole del Foresio, descrivendo le monete più importanti e segnalando quelle di cui ci pare o erronea o, per lo meno, dubbia l’interpretazione.

Tav. I. — Il Nr. 6 non è di Sicone, ma di Stefano II duca di Napoli (v. Riv. It. Num. A. Sambon, Mon. del Duc. Napoletano); i Nr. 18, 20 e 24 non sono nè di Guaimario nè di Gisulfo; sono normanni ed hanno sempre al diritto RVG • DVX.

Il Nr. 25 (Descr. 48) non è di Mansone III, nè di Amalfi; è moneta di Gaeta ed anteriore al 981.
Dei Nr. 10, 23, 26 e 27 non si può tenere alcun conto perchè riconî confusi; il N. 28 è un esemplare sconservato del solito follaro col MANSO • VIC • E • DVX • che il Fusco credeva di Amalfi e di Mansone IV, ed il