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su alcune monete inedite di alfonso i, ecc. 345

attribuirsi alla zecca di Gaeta, poiché, probabilmente, quel B indica il predecessore di Guido di Antonio, che dal 1437 al 1441 diresse la zecca di Gaeta.

Rimane così dimostrato; che Alfonso I, nel 1437, istituì a Gaeta la regia zecca, coniandovi, sin da quell’anno, gli alfonsini d’oro; che quegli alfonsini che recano la sigla B possono ritenersi di Gaeta, essendo, quella lettera, iniziale del nome del primo maestro della zecca di Gaeta, il quale, nel 1441, fu surrogato da Guido d’Antonio; che gli orefici, Paolo de Roma, e Guido d’Antonio, incisero i conii dell’alfonsino d’oro e finalmente che nel 1442, venuta Napoli in potere di Alfonso, fu definitivamente chiusa questa zecca provvisoria di Gaeta.




LA CELLA ED IL REALE DI ALFONSO I


coniati ad Aquila.


G. M. Fusco, per il primo, pubblicò il carlino di Alfonso, coniato ad Aquila1. Il Lazari, nel ripubblicare quella moneta, nel suo pregevole lavoro: Zecche d'Abruzzo, ricordò la concessione della aquilana, fatta da Alfonso al Conte di Montorio, Ludovico di Camponesco, con facoltà di battervi

  1. G. M. Fusco, Intorno ad alcune monete aragonesi, Tav. I, n. 1.