« legni. Ho fatto condurre da Rimini tutti li picconi, pale, mazze et altri ferram.
ti p. tutto il bisognio.
Subbito che venne la resoluzione che si ponga in opera la pietra del monte Soriano sott’acqua, ho appaltata tutta la pietrara la megliore, et si cava et si conduce. Ho anco stabilito con li scarpellini il prezzo della scarpellatura et si lavora et se ne fatta una mostra di tre file al porto quale riesce belliss.
ma Et ogni prencipio ha delle difficoltà e massime a questa pietra qual si conduce p. una calata tanto erta, che li bovi non vi possono resistere et ho supplicato li vicini et fattili pregare dalli SS.
ri Deputati che mi diano un passo p. un stradello nella lor possessione con pagargli quanto volevano, et non s’è possuto far niente et uno de’ SS.
ri Deputati mi ha detto che non ci pensi et che io facci fare delle sliscie di modo che m’è bisognato a mie spese far accomodare la d.
ta calata con mazze di ferro et altro con molta fatica et ho anco fatte le d.
te sliscie altrim.
ti li bovi non possevano condurre la d.
ta pietra, et a tutte queste cose ci ha voluto del tempo. Di più havevo di necessità di doi barche p. doi giorni p. piantare quattro pali in mare et ne pregai li padroni con pagargli quanto volevano, mi hanno tenuto un pezzo in parola che me le haveriano prestate, et p.chè lo barche erano del proprio del Grillo et deli parenti, insoma li SS.
ri Deputati me intimorno un decreto fatto nella loro congregaz.
ne che io dovesse provedermi di barche a Pesaro o a Senigaglia et io feci subbito l’ubedientia ma non si è possuto far niente, et sapevano benissimo loro che dal Stato di S. A. non si puoi sperare un sospiro p. servitio del Porto di Fano, et gli dissi che il simile credo che loro farriano p. il porto di Pesaro, et uno di loro mi rispose che farriano ogni cortesia p. servizio di S. A., ma intanto p. servizio di N. S. et p. loro proprio interesse non si è possuto haver niente con li denari di modo che mi è bisognato far fare una barca a Ravenna et in tutte le cose mi bisogna far così. Il p. giorno che arrivai a Fano mi vennero incontro trombe et tamburri, et mi furono offerti da tutti li miracoli, e poi la va così. Mi diedero una casa che all’incontro vi erano tre frolloni di fornari, et sotto un ferraro, et incontro alla camera la stalla della posta con le montagne di stabio, con le sboccate parole delli vetturini tre hore avanti giorno, et a capo del mio letto un muro sottile dove vi era attaccata la sinagoga delli Hebrei. Ho fatto tante volte instanza d’un altra casa et mai è stato ordine, et so ho voluta altra casa mi ha bisognato con infiniti stenti sborsar del mio sc. 70 e pigliar una casa tra li christiani a ragione di sc. 50 di questa moneta, et mi hanno detto di restituirmi quanto pagavano p. quell’altra casa ma non si è mai visto niente, come anco del farmi esente dala macina del grano per gli operarii, mi fecero scrivere a V. S. Ill.
ma che haverriano data soddisfatione et non ho veduto niente. Hora V. S. Ill.
ma