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medaglia in onore di fra domenico da pescia 495

non s’avvedeva, come scrive il Villari, di nulla: sicchè

Parea che a danza e non a morte andasse1.

I Piagnoni non cessarono di venerarne la memoria, quale d’un martire e di tributare a lui, come a fra Silvestro, il culto stesso, che tributavasi al Savonarola.

Il Villari ricorda che in onore de’ tre domenicani «vennero coniato medaglie e incise imagini, che da tutti i devoti erano ricercate e mantenute nascoste»2. Il che non deve destar maraviglia, quando si pensi che tra i seguaci del Savonarola erano dei più fervidi «Baccio della Porta e Lorenzo di Credi, rarissimi dipintori: Baccio da Montelupo, insigne scultore: Sandro Botticelli, che ne scrisse la vita,» ora perduta, «pittore e niellatore: il Cronaca, architetto: tutta la famiglia dei Robbia, illustri plasticatori: il Baldini, incisore: Giovanni dalle Corniole, intagliatore in gemme: Eustachio e Bettuccio miniatori»3, ed altri. Ora io non dirò dei ritratti, che si son fatti, di Girolamo Savonarola: ben mi giova ricordare che in onore di lui furono coniato non una, ma più medaglie, di taluna delle quali fa cenno anche il Vasari. L’Armand ne registra e illustra ben sette varie di dimensioni e di valore arti-

  1. Villari, Storia di Girolamo Savonarola, vol. II, cap. XI. Firenze, 1859.
  2. Villari, op. cit. e loc. cit.
  3. Marchese, op. cit. vol. I. pag. 265. Firenze, 1860.