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238 | emilio motta |
- monetis veteribus sub ratione diete nove Monete, & non aliter ullo modo, & ut videbunt statim erit dieta Moneta soldorum novorum valens ad eomputum soldorum quadraginta pro Dueato, & ita ipsi Datiarii de incantibus Daciorum predietorum faeiant illis Thexaurario solutiones, sic quod ipsi Daciarii esigant & Dueali solvant Camere sub ratione nove Monete premisse». Con lettera ducale 26 luglio, F. Maria Visconti conferma le suesposte misure.
133. — 1436, agosto 6, Milano. — Lettera dei Maestri delle entrate al Referendario di Pavia [Zanetti Loc. cit., 91].
- Per la paga dei Castellani, salariati ed altri officiali ducali “reducantur ipse solutiones ad libras imperiales Monete veteris, videaturque quot Ducati in ipsis intrant sub computo Librarum trium & sold. unius cum dimidio pro Ducato; deinde fiant solutiones illorum Ducatorum tantum ad Monetam novam sub ratione sold. quadraginta pro quolibet Ducato, & non aliter ullo modo.„
134. — 1436, settembre 1. — Patti per la zecca di Fermo, concessi da Francesco Sforza [Zanetti, Loc. cit.. III, 306 seg.].
135. — 1436, ottobre 24, Milano. — Decreto ducale che abolisce tutti i sopraccarichi e riduce il pagamento ai soli carichi consueti, ordinando che in avvenire si debba servire della moneta nuova, o dell’antica, ma solamente secondo il valore e la stima data alla nuova [Arch. civ. Lettere ducali, 1426-1437, fol. 174 t. — Antiqua Ducum Mediolani Decreta, Milano, 1654, p. 274-75. — Zanetti, V, 92. — Morbio, Codice diplomatico visconteo-sforzesco. Milano, 1846, p. 377-281. — Giulini, Memorie, VI, p. 345. — Verri, Storia, II, p. 276. - Bellati, Mss. citati]1.
- ↑ Il decreto qui citato fu preso in particolare esame anche dal Giulini il quale conchiude col dire che «dovette certamente allora cagionare un grave danno ai sudditi ed un grave disturbo». Il decreto 9|11 1436 che si pubblica più avanti è una prova della giustezza delle sue congetture, così il Ferrano, in Osio, " Documenti diplomatici,„ III, 135, nota 1.