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IL

RIPOSTIGLIO DI MONFALCONE




All’estremo lembo orientale della pianura cisalpina, poco lungi dalla foce del celebre Timavo, sorge in amena contrada la cittadetta di Monfalcone, dominata dal monte di egual nome, che è una delle ultime alture della Carsia, e le cui pendici sono percorse dalla ferrovia che da Udine passando per Auresina, mette capo a Trieste. In questa cittadetta, che prende fama dalle sorgenti termali già note agli antichi romani, nella via del Duomo, vicino al sito sul quale altra volta sorgeva il palazzo de’ rettori ed accosto alla vecchia cinta murale, apprestandosi le fondamenta per un nuovo teatro, alla profondità di circa un metro venne trovato ne’ primi giorni del passato mese di maggio un vaso di terra nerastra ricolmo di monete d’argento del secolo decimoterzo e del principio del decimoquarto.

Come di solito in simili contingenze, moltissime di queste monete andarono disperse; tuttavia riuscì al municipio del luogo, quale rappresentante del consorzio costruttore del teatro, di prenderne in custodia circa 1600 pezzi. Per gentile condiscendenza di quell’egregio podestà, avvocato Ernesto Trevisan, ed assistito dal chiar. signore Carlo Lonzar, ai quali mi sento in dovere di rendere vive grazie, io potei esaminare tutta questa considerevole massa di monete; inoltre estendendo le indagini mi venne anche fatto di conoscere quasi 400 di quelle che erano passate in altre mani. Non credo di esagerare, per quello che mi fu rife-