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documenti visconteo-sforzeschi, ecc. 369

167. — 1452, marzo 24, Milano. — II duca di Milano richiama i processi fatti dal podestà di Como nel 1447 contro Agostino de Cervetio e Pietro del Ponzio “ per casone de falsificatione de moneta „ (Gazz. Numismatica di Como, 1886, n. 8, p. 64].

168. — 1452, aprile 19, Milano. — Lettera ducale al Podestà, Refferendario, e città di Pavia per la riforma delle monete, con diversi ordini agli officiali della Zecca per la fabbrica delle medesime [Brambilla, Monete di Pavia, pagine 491 e 4661].

169. — 1452, maggio 17, Lodi Vecchio. — Grida per la riduzione del corso di certi grossi francesi [Reg. Panig. E, 40. — Arch. Civico, Lett. ducali 1450–55, fol. 90 t.].

«Siamo certificati comò novamente sè incomenzato de spendere in quella nostra città (di Milano) una moneta de grossi stampiti cum le arme de Franza, a raxone de soldi sexe imperiali per ciascuna, la quale moneta havendola nuy facta assagiare sè retrovata non essere di quella valuta»; grida pertanto di non spenderle «per più cha soldi cinque et denari sexe per grosso sotto pena de uno fiorino per ogni grosso.»

170. — 1452, settembre 9, Quinzano. — Il duca F. Sforza ordina al podestà di Piacenza di fare indagini sopra i falsari di moneta che sono in casa Pallavicino [Seletti, Storia di Busseto, 1883, vol. III, p. 69].

Inteso «de quilli duy famigli de Nicholò figliolo de Rolando Palavicino» detenuti «perchè volevano ’comparare robba et pagare de alfonsini dorati falsi». Li farà per bene esaminare per sapere «qual via hanno havuti li dicti Alfonsini, certificandote che havimo informatione, che lo dicto Rolando et lo figliolo fanno battere questa tale moneta, et sappi che insegna
  1. Agg. Mariani M. Un imperiale inedito della zecca di Pavia, in Riv. ital. num., fasc. II, 1893, p. 187 seg.