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vite di illustri numismatici italiani | 383 |
di bella architettura dal Cav. Palagi e di graziosi affreschi da Pietro Ayres (1835-39).
Fin dal 1832 il Re aveva mandato il Promis in compagnia di Luigi Cibrario, altro piemontese insigne cultore di storia, in missione scentifica in Francia, Svizzera, Germania e Stati italiani a far ricerche, nei musei e nelle biblioteche, di documenti inediti illustranti la monarchia di Savoia. Frutto delle loro indagini furono le due opere cui insieme collaborarono: Documenti, monete e sigilli, ecc., raccolti per ordine di S. M. il Re Carlo Alberto (Torino, 1833), e Sigilli dei Principi di Savoia raccolti ed illustrati (Torino, 1834), che furono stampate per ordine e a spese del Re.
Nel 1833, per gli eccitamenti del Conte Prospero Balbo e del Cav. Conte Alessandro Saluzzo, e, dopo i felici risultati del Promis e del Cibrario, il Re, con decreto 20 aprile di quell’anno istituiva la R. Deputazione sopra gli studî di Storia Patria, mettendone a presidente lo stesso Balbo. Uno dei membri più attivi di quella fu Domenico Promis.
Tanti meriti attirarono l’attenzione dei componenti la Regia Accademia di Scienze, che lo vollero spontaneamente aggregare a membro di quel celebre Istituto (1838). L’anno seguente, ad accrescere le sue gioie domestiche, la Nobil Donna Marianna Borbonese, sua degna consorte, lo fece padre del suo primo figlio, Vincenzo[1] (8 Luglio 1839), che doveva negli ultimi suoi anni essere il suo appoggio e dividere con lui le fatiche e la gloria negli studî geniali della Numismatica e della Storia.
In occasione di quella nascita il Re, con gentile atto di congratulazione inviò a Domenico Promis le insegne dell’Ordine Mauriziano. Eletto a Vice-Presidente della R. Deputazione insieme al fratello Carlo, si diede con lena maggiore a far incetta ed acquisto di libri, di manoscritti e d’ogni sorta d’altri monumenti relativi alla storia dell’antica monarchia Sabauda, onde arricchire sempre più l’archivio e la
- ↑ Rapito alla patria, alla scienza, nell’età di anni 50, il giorno 19 dicembre 1889 (Rivista italiana di Numismatica, Anno III [1890], fascicolo I, pag. 155).