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sistema monetale. Nella prima epoca essa conia le sue dramme sul piede eginetico, proprio delle città della madrepatria; nella seconda, l’influenza della dominazione agrigentina si riflette anche sulle monete, poiché il piede non è più l’eginetico, ma l’attico, di Solone, già accettato in tutte le città greche dell’isola; nella terza poi, se non è alterato il piede monetale, comincia l’emissione dei bellissimi tetradrammi, che ci conducono fino al 409, epoca della sua distruzione.

Agli stessi risultati ci mena lo studio dei tipi che furono modificati, secondo le diverse epoche.

Imera, benché distrutta dai Cartaginesi nel 409, continuò ad esistere sotto il nome di Thermae che i barbari conquistatori fondarono pochi anni dopo, non molto discosto dal territorio antico. Ivi trassero in gran parte i profughi imeresi, i quali anche come dipendenti, non perdettero mai la coscienza della propria grandezza e considerarono la nuova città come patria loro, e non si contentarono di chiamarla semplicemente Thermae, ma la dissero Θέρμαι Ἱμεραῖαι.

Però dopo tante dolorose vicende, neanche poterono trovar pace; alla dominazione cartaginese sottentrò quella non meno dura dei Romani; e mentre con quella avevano il diritto di coniar moneta, con questa invece la loro monetazione è limitata solo al bronzo, che lor viene anche tolto sotto l’impero di Tiberio.

Questa divisione in periodi risulterà più chiara dal seguente specchietto:

HIMERA.


I.° Periodo. — Dalla seconda metà del VI secolo fino alla dominazione di Terone, 489 a. C.