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la zecca di reggio emilia 201

indirettamente da una lettera di G. B. Cavalli del 1° Gennaio 1541, che spediva ai soprastanti della zecca dui ponzoni, uno del Cristo l’altro de l’arma della Comunità, e che gli erano stati consegnati da Pandolfo Cervi1. I punzoni erano probabilmente stati richiesti coll’intenzione di adoperarli di nuovo nelle successive coniazioni.

La Comunità reggiana dovette esser rimasta soddisfatta dell’opera di Alberto Signoretti perchè, poco dopo, l’11 febbraio 1542, gli concedeva l’appalto per tutto l’anno.

I capitoli, questa volta espressi brevemente, possono essere riportati integralmente dal rogito delle parti contraenti:

    " Primo; che detto maestro Alberto conduttore sia tenuto et obbligato dare con effetto a detta Comunità oli al suo thesoriero soldi vinti per ciascuna libra d’oro battito, così di quello che si batterà in detta Cicha per lo avvenir durante la presente locatione sino nel presente di et fare et mantenere tutti li osevilii necessarii a detta Cicha a tutte sue spese.

    " Item che detto maestro Alberto o altro a suo nome non possa ni debba per alcuno modo o via, battere o far battere sesini, quatrini e bagatini di sorte alcuna in detta Cicha o fuori di quella.

    " Item che sia tenuto et obligato esso maestro Alberto dare ad ogni persona il suo ritratto nel tempo che prometterà darlo.

    " Item sia tenuto dar et consigliare ogni libra de scudi che batterà o farà battere in detta cicha al peso della libbra di Ferrara.


  1. Umberto Rossi, Gian Marco e Gian Battista Cavalli, nella Riv. Ital. di Num., Anno V, fase. IV, 1892.