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topografia e numismatica dell’antica imera 447

ALFABETO.


Imera, colonia calcidica, usò l’alfabeto colo-dorico sulle monete. E a notarsi una varietà del segno adoperato per l’aspirazione , che dura dalle origini della sua monetazione fino al 460, perché appare sull’obolo n. 80 che è di quell’epoca circa. La forma più usitata sta solo sugli oboli n. 81-84, e quella rarissima I- è stata scoverta dall’Evans sul tetradramma di bello stile n. 1141.

L’α ha sempre la torma comune, ma sui primi oboli è che, secondo il Gardner, fu usata dal 480 al 460.

L’ε è scritto E sulle dramme e didrammi di Terone, sul tetradramma n. 62, sugli oboli n. 81, 87, nonché sulla litra n. 90.

L'ι ha la forma i nel n. 39.

Il μ sull’obolo n. 81 ha la forma M.

Il ν ha la forma arcaica 1 sulle primitive monete (n. 16 e 39) e sui tetradrammi n. 72, 76, sui triboli n - 78, 79, sugli oboli n. 87, 88 e sull’hexas n. 109. Sulla litra n. 91 ha la forma A; talvolta é così f (v. n. 35).

Il ρ ha sempre la forma P o fl; soltanto nel n. 35 ha la forma fc; e nel n. 96 t, che è importante per fissare l’età delle prime emilitrc (verso il 450)2. L’altra forma che compare la prima volta sul n. 72, secondo il Gardner cominciò verso il 450.

  1. Evans, Op., cit., pag. 9, 10. Questa forma di aspirazione è propria delle monete di Taranto e di Eraclea. Cfr. Kirchhof, Studien zur Geschichte des griechischen Alphabets, 1887, pag. 146. — Larfeld, Griech. Epigr., nell’Handbuch di Iwan Müller, Band I, tav. generale.
  2. Gardner, Sicil. stud.