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appunti di numismatica romana 163

infine cogli accessorii tanto nettamente e accuratamente disegnati, il medaglione, mentre si stacca addirittura dall’arte supina e stereotipa delle monete comuni contemporanee, costituisce un cjualche cosa a sè, elevandosi a un’altezza, che non si crederebbe possibile in epoca di tanta decadenza.

Che il medaglione sia stato coniato in Italia non pare possa mettersi in dubbio; in primo luogo perche tutto porta a credere che Teodcrico l’abbia latto eseguire in una delle zecche del suo regno anzichè a Costantinopoli, principalmente nell’epoca in cui, come ora vedremo, pare debba esser stato coniato, nella quale erano piuttosto tesi i rapporti tra il re d’Italia e l’imperatore d’Oriente. E poi anche per la sigla COMOB che indica, come s’è visto, una zecca occidentale e quindi nel nostro caso italiana.

Se poi sia stata Roma o Ravenna, che ebbero l’onore di coniarlo, non abbiamo dati sufficienti a poterlo determinare, mancando ogni indicazione di zecca.

Quanto alla data della coniazione, se ci è impossibile precisarla, è però facile determinarla con molta approssimazione.

Il rovescio porta la rappresentazione generica di una Vittoria, la quale, non richiama un avvenimento speciale e non può quindi fornire alcuna indicazione: mentre un indizio molto significante lo troviamo nel titolo di REX ripetuto sui due lati del medaglione.

Quantunque, subito dopo l’eccidio degli Eruli nel 493, Teoderico si fosse dichiarato re dei Goti e dei Romani, non fu che nel 498 che da Anastasio ottenne regolarmente l’investitura e le insegne di re d’Italia. Parrebbe logico supporre che il titolo di REX si riferisca appunto al titolo di Re d’Italia regolarmente ottenuto; e, siccome nel 500 ha luogo il suo