Pagina:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu/269

Da Wikisource.

varietà 261

da Augusto e vanno fino a Tito, né potrebbero andare più in là di quest’epoca, il loro seppellimento ripetendo la sua origine dalla catastrofe di Pompei. Il tesoretto sembra essere stato il denaro di tasca di un Pompeiano che, tentando fuggire dalla città nativa, fu colto e sepolto dai lapilli per via. — Gli aurei sono per la più parte comuni, ma ve ne sono parecchi di qualche rarità, di Galba, Ottone, Vitellio, e qualche varietà inedita. Una buona parte sono di conservazione eccezionale, ed è perciò che il piccolo ripostiglio trovò subito applicante a prezzo profumato sul mercato di Roma.

La medaglia dell’Esposizione filatelica. — A ricordo della ben riuscita mostra internazionale postale–filatelica, tenutasi lo scorso anno a Milano in occasione delle Esposizioni riunite, fu coniata non ha guari la interessante medaglia di cui diamo il disegno del dritto.

Questo, come si vede, riunisce, in tre corone annodate fra loro, i ritratti di re Vittorio Emanuele I, dell’inglese Rowland Hill e del tedesco Stephan, con l’epigrafe: AI GRANDI INNOVATORI DELLE COMUNICAZIONI POSTALI. Il concetto è del sig. Antonio Annoni, l’esecuzione è accurato lavoro del noto incisore milanese Cav. Grazioli.

Il rovescio reca la leggenda circolare: PRIMA ESPOSIZIONE POSTALE FILATELICA IN ITALIA, MILANO 1894, e nel campo i nomi dei componenti il Comitato.

Di questa medaglia esiste una varietà, fatta coniare in tre soli esemplari dal Club filatelico internazionale di