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CONTRIBUTO

alla

STORIA DELLA MONETA ROMANA

DA AUGUSTO A DOMIZIANO1



CAPO PRIMO.


Augusto nel 739 cede al Senato la coniazione del bronzo, continuando ad avere ingerenza in essa. — Pregio dell’oricalco e del rame. — Differenza fra gli assi e i dupondii di Augusto. — L’alterazione dell’oricalco comincia con Tiberio e continua con Caligola e Claudio. — Quest’ultimo riordina il sistema ponderale e per conseguenza anche il peso delle monete; ma il suo riordinamento dura poro. — Bronzi di Nerone. — Differenza di tipo fra il dupondio e l’asse. — Critica alle opinioni del Borghesi e del Mommsen riguardanti gli assi di Nerone col segno di valore. — Asse di oricalco e asse di rame. — Frazioni dell’asse di Nerone e loro classificazione. — Differenza di tipo fra il semis e il quadrans. — Valore dell’oricalco quasi doppio di quello del rame. — Critica all’opinione del Borghesi e del Cavedoni sulle frazioni dell’asse di Augusto, Caligola e Claudio. — Sguardo alla monetazione di bronzo da Galba a Domiziano.

Augusto nell’anno 739 (15 a. C.) avocò a se il diritto di coniar l’oro e l’argento e dette al Senato la facoltà di emettere le monete di bionzo. Per effetto di tale ripartizione i tresviri monetales di quell’anno poterono segnare i loro nomi soltanto sul bronzo, e così continuarono, fino a quando perdettero anche questo privilegio nell’anno 745 (9 a. C),

  1. Memoria letta dall’Autore alla R. Accademia di Archeologia. Lettere e Belle arti di Napoli nelle tornate dei giorni 9 aprile, 14 e 21 maggio 1895.