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ad altri imperatori, se non a Claudio. A chi si ostinasse a crederla di Nerone, domanderei che mi spiegasse, perchè mai questa ricorra soltanto sui sesterzii di Claudio, laddove la contromarca di Nerone NCAPR leggesi non solo sui sesterzii, ma anche sui dupondii di tutti i primi’ imperatori.

Nerone adoperò una sola contromarca, NCAPR che il Borghesi lesse Nero Caesar Augustus probavit1. Ricorre di frequente sui bronzi di Tiberio, Druso, Caligola, Antonia, Claudio, Agrippina, ecc., sempre della stessa grandezza e tecnica. Se Claudio riformò solo la propria monetazione, Nerone dovette apportare una innovazione vera e propria, ed infatti abbiamo altrove osservato che la moneta di bronzo di Nerone è la più perfetta. Non si può sconvenire che da Augusto a Nerone la coniazione del bronzo fu sempre un pò’ trascurata; il dupondio non si sapeva distinguerlo dall’asse, se non pel colore, ed essendo stato alterato l’oricalco sotto Tiberio, Caligola e Claudio, l’uno e l’altro si confondevano. A Nerone spetta il merito di aver creato una distinzione fra queste due monete, di aver coniato per la prima volta il semis, di aver emesso monete di giusto peso. Non è merito suo però l’aver adoperato per i dupondii e per i sesterzii una buona qualità di oricalco; questo metallo lo trasse fondendo un numero stragande di sesterzii e dupondii d’Augusto che, a differenza degli assi, sono relativamente molto scarsi in tutte le pubbliche e private collezioni. A quest’opera di distruzione andaron soggette anche quelle monete di Tiberio, Caligola, Claudio, che eran di buona lega. E quelle di cattiva lega? È chiaro che non le fuse; ma siccome erano in grande numero e

  1. Borghesi, Oeuvr., Dec. III, osserv. VIII.