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dovi pure Nicola Come1. Con identica leggenda ne possiede un campione il conte Nicolò Papadopoli di Venezia e due il Museo provinciale di Campobasso.

Il R. Museo archeologico di Firenze ne ha con tre stelline, due ai lati ed una sotto il tempio, mentre la leggenda Nicola Com è fra due fiordalisi (Fig. IV). Tre sono proprietà del cavalier Luigi Alberto Trotta di Toro e due ne conservo nella mia raccolta, uno di mistura nel quale Nicola Com è chiuso ed interrotto da tre stelline o bisanti ed uno rarissimo di rame. Similmente di biglione e con la dicitura Nicola Com ne riportano la Dissertazione storico-critica della famiglia Monforte2, il Köhler3 ed il catalogo del R. Museo di Napoli4.

Di questo, come del primo tornesc, però, le varietà sono costituite da semplici segni araldici, poiché l’E quadrata di Come, negli esemplari d’imperfetta conservazione che abbiamo, può essere presa pel terzo piede dell’M. allora in uso, e il terzo piede dell’emme per E; se pure non si voglia ritenere questa variante quale amplificazione di numismatici.

Nulla potrei dire su l’ordine cronologico con cui vennero emesse le varietà di questo danaro.

Alla monetina del nuovo signore di Campobasso, che, meno timido de’ suoi antenati, la ornava del proprio nome e titolo, credo, non mancarono i falsificatori, e ad essi, forse, dobbiamo quella che dice nel

D/ — NICOLA CONN5,
R/ – FLORENS • P • ACH


  1. Kunz Carlo, Secondo catalogo d’oggetti di numismatica. Venezia 1855, pag. 55.
  2. Dissertazione storico-critica della famiglia Monforte. Napoli 1778.
  3. Köhler, Historische Münz-belustigung: pag. 409. Tomo XXI.
  4. Fiorelli, Catalogo del Museo Nazionale di Napoli. Monete del Medio evo.
  5. Schlumberger G. Numismatique de l’Orient latin, pag. 357, nota 4.