Pagina:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu/467

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la zecca di campobasso 451

rella1 citano in tutto od in parte quelli finora ricordati, non altri.

Veniamo adesso all’attribuzione de’ tornesi veri ai signori Monforte che ne dotarono Campobasso.

I due primi nummi che in ambedue le facce portano l’epigrafe Campibassi non devono certamente attribuirsi a Nicola, autore degli altri, e le ragioni sono ovvie. Non segnalandoli mai nessun antico autore di numismatica o di storia, è chiaro ch’essi non furono coniati contemporaneamente agli altri denari di questa terra, e non appartennero a Nicola di Monforte, perchè, ripeto ciò che dissi altra volta, quest’uomo ambizioso, nato a sfoggiare le regie prerogative, fra le quali è il battere moneta, non avrebbe mai tralasciato, a tutto beneficio della città, d’imprimere su di essi il proprio nome.

Dopo de’ tornesi del conte Nicola non vi fu altra emissione di moneta campobassana.

Ma dice il Sambon nella rivista al mio opuscolo2: " Esiste però altro tornese di Campobasso, su cui è ripetuto dai due lati il nome Nicola Coni. Questo strano riscontro sembra indicare che anche il tornese del Di Palma (portante da tutte due le facce Campibassi), possa attribuirsi al conte Nicola figlio di Guglielmo (?) Gambatesa vissuto nella prima metà del XV secolo. „

Permetta l’ottimo gentiluomo che gli faccia osservare come lo Schlumberger, nell’indice delle imitatazioni alle monete campobassane, includa anche quella ricordata da lui, scrivendo: " Sur un troisième, le nom de Nicolas est répété sur chaque face. Ces deniers incorrects sont peut-ètre des produits d’a-

  1. Perrella Alfonso., L’antico Sannio e l’attuale Molise.
  2. Archivio storico per le Provincie Napoletane Anno 1894. Fasc. I pag. 193.