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68 ercole gnecchi



XII.


IL " BEZZO „ INEDITO


DI MARCO ANTONIO MEMMO.


Il valentissimo numismatico Conte Nicolò Papadopoli, nella erudita sua opera Le monete inedite della Zecca veneziana1, dopo aver pubblicato il bezzo2 del doge Leonardo Donato, aggiunge:

" Io non credo che questo e gli altri bezzi già pubblicati di questo doge sieno prove di zecca, come afferma il Padovan, poiché bisogna considerare che da poco tempo si era ritirata una massa di sesini e quattrini di biglione, per le molte imitazioni di puro rame, fatte dalle piccole zecche italiane, e che mentre le popolazioni mancavano di moneta minuta, il Governo non osava mettere in circolazione altra moneta di mistura, temendo per nuove falsificazioni i danni e le perturbazioni prodottesi nei tempi passati. Reputo invece più probabile che dinanzi alle domande ripetute che venivano dalle provincia, il Senato abbia concesso la coniazione delle monete di cui ora parliamo, ma variandone il conio di volta in volta, ed in quantità limitata, il che spiega la loro attuale rarità. Non mi riesci di trovare alcun documento che rischiarasse i mici dubbi, ma mi confermano nell’opi-

  1. Venezia, Antonelli, 1881.
  2. Dalla voce illirica Becs, piccola moneta.