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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/35

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28 vincenzo capobianchi

ebbero corso in Genova dal 1102 al 11 15, ed i bruniti o denari bruni inferiori cominciati coll’ottobre di quest’ultimo anno e durati fino a tutto il 1139. A queste due specie di denari nuovi il Brambilla ne aggiungeva tre altre, due delle quali scadentisssime; quella cioè enunciata nell’atto di concordia fra imperatore Federico I ed i Piacentini del 11621 e l’altra, la più deteriorata di questa serie, della tariffa genovese del 11722: la terza specie poi avrebbe avuto l’elevatissimo valore come i denari di Ottone I, e, secondo il Brambilla, sarebbero stati battuti per la seguente particolare circostanza.

Mentre dall’anno 1102 al 1172 avvenivano gradatamente gli accennati molteplici deterioramenti della nuova moneta, i Pavesi che già dal declinare dell’XI secolo o sui primi del XII eransi costituiti a repubblica ed esercitavano d’allora la zecca per proprio conto, l’avrebbero di nuovo messa sull’antico sistema monetario, per commemorazione o dimostrazione di un fatto, come il Brambilla si esprime, da cui emergesse ben chiara l’antica grandezza dell’officina di Pavia che da regia era diventata effettivamente municipale, battendovisi per tal dimostrazione denari di fine argento e di elevato peso eguali a quei dell’epoca d’Ottone I. Questa speciale e nuova moneta, che secondo congettura il Brambilla, sarebbe quella moneta nuova Heinrici del documento pavese dell’anno 1129 di sopra menzionato e battuta mentre imperava Enrico IV (V di Germania, 1106-1125). Questa nuova specie di moneta sarebbe stata emessa in quantità tale quale appena bastasse a dimostra-

  1. Boselli Gio. Vincenzo, Delle Storie Piacentine, App. di Documenti, p. 313.
  2. Hist. Patriae Monum. Liber Jurium, etc. Tomo I, col. 267, anno 1172, in gennaio.