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JACOPO III MANDELLI CONTE DI MACCAGNO


E LE SUE MONETE1




Sull’estremo limite occidentale della Lombardia, presso al confine della Svizzera, alle sponde del lago Verbano giustamente anche denominato Lago Maggiore, il quale riflette nelle limpide sue onde le incantevoli bellezze del suolo di Italia non meno che i selvaggi orrori delle Alpi elvetiche, giace il distretto di Maccagno, composto di due villaggi omonimi distinti coi titoli di Superiore ed Inferiore, Capoluogo n’è il primo, il quale viene anche variamente denominato Maccagno di sotto, Maccagno Imperiale e Corte regale.

Quest’ultima denominazione venne a quella terra dal Primo Ottone imperatore il quale, tornando nell’anno 962 da Roma, dove erasi recato ad assumere la corona imperiale, e tenendo assediata nell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, Villa, donna crudele, moglie di Berengario II, prendea stanza in Maccagno colla sua Corte, trattandovi i negozii di pace e di guerra, ed onoravalo con quel titolo di Corte regale, concedendolo in feudo, al dire del Morigia2, siccome Contea, a Tazio e Rubaconte fratelli Mandelli ed ai loro discendenti in ricompensa dei molti servigi da essi a lui ed ai suoi figli prestati.

Antichissima certamente e distinta tra le famiglie milanesi era quella dei Mandelli, poichè già nell’anno 375 il santo arcivescovo Ambrogio accordava ad essa l’onore della difesa

  1. Questo lavoro fu pubblicato nella Rivista della numismatica antica e moderna di Asti (Anno 1864, Vol. I, pag. 147-157, tav. IV, n. 1-5) (Nota della Direzione).
  2. Historia delle nobili et degne qualità del Lago Maggiore, Milano, 1603, pag. 214.