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atti della società numismatica italiana 117

materiale delle sue descrizioni di monete, e da musei pubblici e da raccolte private, non essendo colpa sua se, com’egli deplora, rimasero inaccessibili alle sue ricerche molte altre collezioni.

Per una zecca secondaria, qual è Fano, sembra infatti che l’aver riunito più di dugento descrizioni di monete sia una bella testimonianza della cura posta dall’autore nel suo lavoro.

Questo si estende specialmente nella parte economica, ed è fatto in modo coscienzioso; è corredato infine di buona copia di documenti.

D’altra parte, la redazione è alquanto arida, e non mancano inoltre disuguaglianze e stonature, che dovrebbero esser tolte, se si desse alle stampe.


b) Manoscritto col motto: Alma mater studiorum.

Il lavoro è denso di notizie positive, reca molto materiale di documenti, ed è assai importante anche per la storia dell’arte.

La sezione storica è poggiata sovra solide ricerche d’archivio, ciò che le conferisce un carattere schiettamente originale.

Di contro a questi pregi, la Commissione deve osservare che la forma si risente della fretta con cui senza dubbio è stato compilato il lavoro, e che la sezione descrittiva è incompleta, come l’autore stesso riconosce, essendo stata redatta soltanto sulle opere già edite e su di un ristretto numero di collezioni.

Considerato adunque che i due lavori, presentando innegabili pregi sostanziali, ma nello stesso tempo non essendo scevri di difetti di forma, press’a poco si equilibrano per merito, la soluzione più razionale sembra quella di dividere il premio fra i due concorrenti, fors’anche accordando qualche preferenza all’autore della memoria Alma mater studiorum. Al medesimo tuttavia dovrebb’esser fatto obbligo di completare la sezione descrittiva del suo lavoro (e di allegare gli indici promessi dei locatarii della zecca, degl’incisori dei conii, dei saggiatori, degli artisti, ecc.) prima di ricevere la parte di premio a lui destinata.

Milano, 20 gennaio 1897.

La Commissione

Solone Ambrosoli — Giuseppe Gavazzi — C. E. Visconti.




Finito di stampare il 20 marzo 1897.


Scotti Reno, Gerente responsabile.