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166 solone ambrosoli

Verci1 e d’altri, più recentemente il ch. e compianto Stefani2 e il canonico Degani3.

Essa è senza dubbio fra le case più illustri del Friuli, produsse gran numero di personaggi distinti, e s’imparentò con nobilissime famiglie4.

Né, per potersi chiamar antica e per essere illustre, aveva bisogno che il P. Antonio Tadeo, terziario di S. Francesco e prefetto del Seminario di Gradisca, nel dedicare la barocca sua Galleria panegirica al conte Gio. Andrea di Porcia, con secentistica ampollosità ed esagerazione incominciasse come segue:

" Se insino le Stanze Troiane apprestarono le Culle ai Pargoletti Vostri Aui, Illustrissimo Signor Conte; de’ quali i Figli con la fuga schermiti da quelle fiamme nemiche, sotto il Cielo dell’Orse à sé, & à suoi Parti, riportarono sicuro soggiorno. Se l’Alemagna fecondata de’ suoi figli trinciati dalle vostre sciable; produsse alle destre, vittoriose le palme, & inaffiata col sangue dalle vostre piche, partorì le rose, per incoronar le tempie Auite de vostri Scipioni. Se la Gallia per il sommo capitale delle prodezze de vostri Epaminondi, impegnata; si disimpegnò col esborso de’ primi honori di sua Reggia, e col inesto de Regij Gigli donati alle vostre insegne. Se l’Augustissima Casa d’Austria,

  1. Verci (Giambatista), Storia della Marca Trivigiana e Veronese. Venezia, 1786-91.
  2. Stefani (Federigo), Di Guecelletto da Praia e dell’origine de’ Principi e Conti di Porcia e Brugnera. Venezia, 1876.
  3. Degani (Ernesto), La Cronaca di Pre’ Antonio Purliliese. — In Archivio Veneto, T. XXX VI, 1888.
           Lo stesso, Guecello II di Prata. — In Atti dell’Accademia di Udine, Serie II, Vol. IX, 1893.
  4. Per le numerose pubblicazioni che concernono la famiglia Porcia, veggasi la Bibliografia del Friuli di Giuseppe Valentinelli (Venezia, 1861): alla quale formano continuazione i due volumi della Bibliografia storica friulana dal 1861 al 1881 di Giuseppe Occioni-Bonaffons (Udine, 1883 e 1887).
           Alcuni cenni biografici compendiosi dei Conti di Porcia si trovano nell’opera di Giandomenico Ciconi: Udine e sua provincia (seconda edizione, Udine, 1862; — a pag. 362-64).
           V. anche un articolo del Conte Alfonso Porcía nel Corriere di Gorizia, anno X, n. 37 (26 marzo 1892).