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nuovo contributo alla numismatica padovana | 365 |
che va dalle spogliazioni alla fine della guerra con la Repubblica Veneta. Anzi prova la fretta, con cui devono essere state coniate, la mancanza delle sigle Z o P, iniziali dei nomi degli incisori o zecchieri del Novello, corrispondenti a Zuanne degli Adenti e a Pietro dall’Oglio.
Naturalmente questi pochi esemplari coniati o si resero irreperibili o furono, al tempo della conquista, distrutti dalla stessa Repubblica Veneta, fors’anco per togliere qualunque ricordo della passata ed odiata dominazione Carrarese.
PARTE SECONDA.
Prima di entrare nella trattazione delle monete venete per Padova, merita che dagli studiosi della numismatica sia fatta speciale considerazione di un importante documento, tratto dal Capitolare delle brocche, il quale dimostra le relazioni monetarie esistenti fra Venezia e Padova fin dall’anno 13781. In quest’anno e precisamente nel 18 gennaio, essendo questa la data del documento, teneva la signoria di Padova Francesco il Vecchio da Carrara ed era doge di Venezia Andrea Contarini. Per nulla amichevoli risultano dal documento dette relazioni fra le due vicine città, ordinandosi esphcitamente dai Veneziani, che fossero bandite dai loro stati talune monete dei Carraresi, perchè non corrispondenti per il loro valore intrinseco a quello nominale.
- ↑ Documento I.