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nuovo contributo alla numismatica padovana 371


Nel 31 agosto 1491 il consiglio dei dieci emanò un nuovo decreto, col quale si stabiliva la coniazione di bagattini di puro rame per Padova ed il suo distretto, aventi da un lato l’imagine di S. Marco in forma di leone e dall’altro una croce1.

Vincenzo Lazari fu il primo ad identificare ed illustrare tali monete, phe a vero dire sono pur ora assai comuni. Nella interpretazione però delle sigle, che stanno fra le zampe del leone nel rovescio della moneta, incorse in errore, ammettendo che fossero le iniziali dei nomi dei podestà di Padova, mentre invece sono le iniziali dei massari o zecchieri sopraintendenti alla coniazione2.

Infatti le iniziali ricordate dal Lazari: C. K, Z. F. M, A. F, M. B, corrispondono perfettamente a quelle di Cristoforo Canal, Zan Francesco Miani, Alvise Foscarini e Marcantonio Bollani, massari all’argento sotto il doge Agostino Barbarigo.

Le sigle Z. R, M. L, ricordate pure dal Lazari, alle quali non so trovare nomi di massari corrispondenti, devono essere state erroneamente lette, tanto pili che nel Museo Correr, citato dal Lazari nelle sue memorie, e nel Museo Bottacin esse non si trovano.

A meglio illustrare questo bagattino ne do la descrizione: nel dritto: croce patente accantonata da quattro bisanti; alle estremità della braccia altri quattro bisanti, il tutto in un cerchio; all’intorno: X AVG · BARBADICO · DVX; nel rovescio: leone nimbato, alato, stante a destra, tiene colle zampe anteriori il vessillo; tra le zampe vi sono varie sigle; all’intorno: SANCTVS · MARCVS · VENETI · (tav. n. 13).

Bagattini di tipo eguale a questo ora descritto, ne furono battuti ancora altre volte, secondo risulta

  1. Documento VII.
  2. V. Lazari, Op. cit., pag. 137-138.