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372 luigi rizzoli

da decreti del consiglio dei dieci del 27 novembre 1494 e 19 dicembre 1498.

Sotto il nome di bagattino o quattrino od obolo per Padova, Vincenzo Padovan, nella sua opera citata1, descrive una moneta, che per il suo tipo è assai somigliante al bagattino col S. Liberale, coniato per Treviso in forza della determinazione del consiglio dei dieci in data 24 ottobre 1492, quando cioè era doge Agostino Barbarigo.

Le notizie, che il Padovan riporta intorno al detto bagattino, non sono per nulla tratte da documenti. Egli venne informato dal Sig. G. M. Urbani de Gheltof, che asseriva di aver veduto il bagattino, da un distinto raccoglitore di monete Italiane, il Sig. Walter Gow di Dublino2.

In verità, senza avere prove di fatto, è assai facile dubitare della autenticità di tale moneta. Ciò non di meno, considerando che Venezia battè monete per Rovigo, Bergamo e Ravenna, città inferiori in potenza a Padova, e così pure per il Levante, coll’impronta dei Santi protettori dei detti luoghi, non è a far meraviglia che anche per Padova siano state battute monete coll’effigie di uno dei suoi santi patroni.

Ammettendo adunque l’esistenza di tale moneta, non si incorrerà nel pericolo di errare, ritenendola una prova di zecca, consimile per istile a quelle di puro rame di Treviso, Traù, Cattaro, Sebenico, Lesina e Spalato.

Eccone la descrizione: nel dritto: il Patrono della città, assiso di fronte, in manto ed insegne vescovili, all’intorno: + · S · PROSD · PADVE ·; nel rovescio: il leone in soldo dell’evangelista entro un semplice cerchietto, all’intorno: + · SANCTVS · MARCVS · VENETI ·


  1. V. Padovan, Op. cit., pag. 358.
  2. Bullettino di Arti, Industrie e curiosità Veneziane, Anno II (1878-1879), pag. 142.