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Pagina:Rivista italiana di numismatica 1898.djvu/49

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contribuzioni al corpus numorum 47

che Vespasiano abbia contromarcata una moneta d’Adriano, bensì che il medaglione fu da Adriano coniato sopra una moneta preesistente, come lo sono moltissimi fra i medaglioni asiatici e forse tutti; e che questa moneta era stata a suo tempo contromarcata da Vespasiano, Mentre la pressione del nuovo conio ha fatto scomparire ogni traccia del conio primitivo, non ha potuto che deprimere le parti sporgenti della contromarca, ma non cancellare, anzi neppure intaccare la parte troppo fortemente approfondita. Le lettere restano per ciò, (quantunque un pochino sciupate dal nuovo conio), ancora completamente visibili ed offrono la ben nota contromarca di Vespasiano, come la conosciamo su parecchi denari consolari, la quale era riferibile alla moneta originale, probabilmente un cistoforo del secolo precedente1, su cui venne stampato il medaglione d’Adriano. Prova irrefragabile del fatto è l’asta di Pallade, la quale nella nuova coniatura è riuscita completa, tagliando l’angolo destro inferiore della contromarca e passando sulla parte inferiore della S, la quale invece avrebbe intaccata l’asta, se la contromarca vi fosse stata impressa posteriormente.

Una conferma poi del fatto la trovo in un altro esempio simile per non dire identico. Rovistando raccolte e pubblicazioni per trovare qualche altro medaglione asiatico contemporaneo contromarcato, vidi che il Pinder2 prima e il Cohen poi nella 2.a edizione (N. 300 d’Adriano) ne descrivono uno appartenente al Gabinetto di Parigi e ambedue anzi ne danno il disegno in cui è riprodotta la contromarca IMP X S la quale cade sulla testa d’Adriano al posto della corona, tanto che nella descrizione è detto son buste nu, quantunque esso sia positivamente laureato. Le lettere della contromarca sono chiarissime tanto nell’incisione di Pinder, quanto in quella di Cohen, ma il loro significato m’era molto duro.


  1. Difatti il Saulcy cita (Journal des Savants, dicembre 1879) due medaglioni asiatici uno di Claudio, l’altro di Claudio e Agrippina colla contromarca di Vespasiano, e questi medesimi medaglioni sono nuovamente citati dal Bahrfeldt (Zeitschrift für Numismatik 1876, p. 354).
  2. Uber die Cistophoren und Kaiserlichen silbermedallion in Abhandlungen der Königlichen Akademie des Wissenshaften zu Berlin 1856. Tav. VIII, N. 6.