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90 francesco malaguzzi

Non ci rimangono notizie di altre importanti coniazioni prima del 1550. Nel frattempo l’officina era stata tenuta per due anni da Oriente Canonici e Alberto Angeli orefici che l’avevano ceduta l’8 novembre 15501 ad Alessandro Balli bolognese e per lui a Giuseppe Canobio suo cessionario che l’avrebbe tenuto per un triennio. Questi s’impegnò a battere nel primo anno mille libbre di peso di quattrini e monete d’oro per 25 soldi per libbra di peso d’oro coniato e 7 per ognuna d’argento e di quattrini.

Del tempo di Giulio III (1550-1554) abbiam notizia di una coniazione ordinata da due mercanti, di monete d’argento da 20 e da 40 quattrini fino a 1000 libbre di peso e poco dopo di una seconda coniazione ordinata da un tedesco, certo Girolamo Craster, per 4000 libre di peso di nuova moneta coi metalli da lui portati in zecca2. Ci rimangono però col nome di questo papa scudi e mezzi scudi d’oro, oltre testoni, bianchi, gabelle e monete minori.

Del periodo successivo (Marcello IIPaolo IV - [1555]) ci rimangono due ordini del legato: il primo appena assunto al soglio pontificio Marcello II (Cervini) con cui dispone perchè nelle monete d’argento in luogo della effigie di Giulio III si ponga l’arma del nuovo papa3. Non rimangono monete bolognesi col ritratto di questi, che fu pochi mesi sul seggio. Succedutogli Paolo IV (Caraffa), analogo ordine del Legato4.

I coni delle monete bolognesi di questo periodo e del successivo di Paolo IV (1555-1559) furono eseguiti da due artisti, i Canonici, che appartengono a una gerarchia di orefici, inscritti di padre in figlio

  1. Partiti.
  2. id. 20, c. 127, v. e 133, r.
  3. Istrumenti e scritture 1555, 29 aprile.
  4. id. 1555, 7 luglio.