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Pagina:Roma Antica 4.djvu/169

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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 45

si trova la larghezza dell’Appia di là da S. Sebastiano dove esiste un pezzo di pavimento antico, o gl’indizj del margine: tale la via Ostiense, tale la via Prenestina, la Tiburtina; la via Tusculana ne ha solo undici; le vie secondarie poi, che diramandosi dalle principali conducevano a qualche luogo particolare, specialmente sulle montagne aveano circa otto piedi soltanto di larghezza; così larga è la via Albana che menava al tempio di Giove Laziale; cosi la via di communicazione fra questa e la Latina a traverso dell’Algido; così la via che è di là da Lanuvio; ma in un luogo dove fa angolo è molto più larga. I Viatrj poi cioè que’ viottoli, che conducevano nell’intorno delle campagne, e de’ quali s’incontrano vestigi di tratto in tratto non erano più larghi di circa quattro piedi. Cosi era largo un viottolo lastricato di selci, che dall’Appia staccandosi poco sotto il sepolcro di Metella va in direzione del circo preteso di Caracalla; questo oggi è interrato, ma i selci si vedono rasenti alla strada moderna. Lungo i margini le vie erano decorate di monumenti più, o meno magnifici, e di ville sontuose: v’erano tempj e questi sì riconoscono oltre dalla loro forma anche dalla direzione della facciata che è sempre verso la via; similiter dice Vitruvio (lib. IV. c. V.) si circum vias publicas erunt ædificia Deorum, ita constituantur uti prætereuntes possint respicere, et in conspectu salutationes facere. Uno assai grande n’esiste sull’Appia poco più oltre la Basilica di S. Sebastiano, volgarmente appellato le scuderie di Caracalla; v’erano edicole, o piccoli tempj, e di queste se n’incontrano ancora parecchie; ma sopratutto i sepolcri facevansi lungo le vie, perchè a! dire di Varrone (De L. L. l. V. c. VI. p. 38.) ammonissero que’ che passavano, che aveano esistito, e che essi erano mortali; monere ab eadem quod is qui monet, proinde sit ac memoria, sic monimenta quæ in sepulcreis. Et ideo secundum viam, quo prætereunteis admoneant et se fuisse et illos esse mortaleis. I sepolcri variavano nella forma, come nell’uso particolare, giacché, o erano di quelli detti sepolcri di famiglia, e questi avendo bisogno dì molto spazio erano composti di una