Pagina:Roma Antica 4.djvu/26

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14 DISCORSO

in altre famiglie, come quello di Augurino nella Genuzia , e nella Minuzia , di Flaminio nella Quinzia, di Camillo nella Furia , e nell'Ovinia, di Feciale nell'Annia, di Sacrovir nella Giulia, di Pepa, e di Sacerdote nella Licinia ; E ciò maggiormente si persuade dall'esser posta questa parola EPVLO immediatamente dopo quella di POB. ch'è il nome della Tribù Poblilia, (altrimenti Publilia , [Lib 2. de Rep. Romana.] o Popillia, come vuole il Panvinio col testimonio di molte iscrizioni) nel luogo appunto, in cui nella maggior parte delle iscrizioni antiche suol porsi il cognome nella guisa che si legge in quelli che nella faccia Orientale è posta più sotto:

OPVS. ABSOLVTVM.
EX. TESTAMENTO.
DiEBVS. CCCXXX.
ARBITRATV.
PONTI. P. F. CLA. MELAE.
HEREDIS. ET. POTHI. L.


Da questa istessa iscrizione si dichiara essere stata fatta la piramide ad arbitrio di Lucio Ponzio erede e di Potho liberto; cosa usata spesso da' Romani, come c'insegnano gli antichi marmi , ne' quali si legge essere stati fatti i sepolcri ora ARBITRATV HEREDVM semplicemente, ed ora di Liberti, e d'altre persone quivi nominate, e lo stesso si raccoglie da' Digesti , e particolarmente dalla [Lib. 3 de funer.] L. 6. de Condict. et denionstr. e dalla L. /^o. del medesimo Titolo come osserva Giovanni Kirkmanno . Onde fra [1. 1 §. 5.] gli altri documenti, che Tiresia appresso Orazio dà a colui che andava a caccia delle eredità , questo ancora si legge.

. . . . Sepulcrum
Permissum arbitrio sine sordibus extrue.

E' ancora da osservarsi questo sepolcro essere stato fatto nello spazio di 330. giorni , cioè in meno d'un anno , non solamente per essere stata finita in sì poco tempo una fabbrica così magnifica, ma anche perchè da ciò si confermi 1'usanza che avevano gli antichi di prescrivere nel testamento agli Eredi, ed a chiunque aveva la cura di fabbricare il sepolcro,