Pagina:Roma Antica 4.djvu/46

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[Aeneid., lib. vii] Ed è una delle più antiche, e novissima per quel verso di Virgilio.

Claudia nunc a quo diffunditur, et tribus, et gens.

D. MARIVS NIGER. Chi sia stato questo Mario Nigro non saprei dirlo, essendo che nelle Storie Romane, o ne’ marmi antichi non si fa menzione alcuna di lui; e nella Famiglia de’ Marj non trovo esservi stato alcuno, il quale abbia avuto questo cognome.

L. CESTIVS Fulvio Orsini nel suo libro delle Famiglie Romane illustra la Cestia con una medaglia d’oro, nella quale da una parte è la testa di una figura rappresentante l’Affrica con una proposcide d’Elefante in capo a uso di celata; dall’altra la sedia Curule sopravi un’altra celata fatta alla stessa foggia. Nella parte superiore sopra la sedia si legge L. CESTIVS. di sotto C. NORB. dai lati S. C. e PR. donde inferisce con ragione l’Orsino questo L. Cestio essere stato Pretore. Un’altra medeglia pur d’oro aggiugne a questa Famiglia il Patino nella nuova edizione del suddetto libro, la quale ha da una parte una testa pur di donna, a cui fra’ capelli apparisce quella fascia, che propriamente è il diadema. Sopra alla medesima vi si legge C. NORBANVS. e sotto L. CESTIVS. Nel rovescio si vede la Madre degli Dei sedente sopra un Carro tirato da due Leoni. col S. C. Questo L. Cestio non è gran fatto, che fusse quello, il quale è nominato nella presente Iscrizione, considerato ch’egli fu Pretore insieme con Cajo Norbano. il quale, secondo Fulvio [In Fam Norbana] Orsini fu Pretore in Sicilia, e dapoi Legato di M. Antonio, e ne’ Fasti venendo nominato per Console con Appio Claudio Palcro l’anno di Roma DCCXV, fra’ Trionfanti registrato quattro anni appresso, fu per l’appunto in que’ tempi ne’ quali è manifesto esser vivuto C. Cestio. Che se ad alcuno piace di credere collo stesso Orsino, che questo C. Norbano sia un’altro, il quale fu Console con L. Scipione Asiatico quarantacinque anni prima io non avrò ripugnanza alcuna a concedergli, che L. Cestio, il quale fece battere le predette medaglie, fosse il padre, se non altrimenti il fratello di Cajo. Il qual Cajo, se si ammetta esser morto prima, che Augusto cominciasse ad imperare, al che non v’è