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32 la roma sotterranea cristiana

non torcea mai rocchio da questo punto, potè da ripetuti indizi, dalle vestigia delle rovine e da non pochi altri fatti, persuadersi dell’esistenza di cimiteri cristiani, costituiti con proprio ordinamento, all’aperto cielo. Tanto che con sagace accorgimento pose nelle sue Inscript. christ. Urbis Romae, a fondamentale distinzione topografica e cronologica, quella degli epitaffi sotterranei dai non sotterranei. E cotesta sua teoria, la formolò già nei precedenti volumi, e massime nel primo; ove illustrò cimiteri cristiani, costruiti in orti ed in aree a cielo aperto. Ma allora non potea dir di più; che le sue esplorazioni erano al principio. Oggi che sull’area esteriore callistiana le ha compite, è in grado di affermare la sua teoria non solo per argomenti ed indizi, ma per fatti palesi e incontrastabili.

È certo adunque, che i cristiani costumarono anche scavarsi dei sepolcreti nelle viscere della terra, dalla superficie in basso finchè potevano; ove, a suoli, deponevano i loro cari defunti. E ciò fecero anche in Roma, ove il sistema delle gallerie sotterranee ebbe tanto vigore. E donde venisse cotesto modo di fosse a molti suoli (che non dee confondersi con l’Obrendarium de’ pagani) già lo dimostrò il ch. Autore nel tomo I,1: provando esser tal uso consigliato dall’economia di spazio, e per non toglier troppo terreno all’agricultura. Allora dimostrò pure che i cimiteri Cristiani sopra terra, non principiarono (come ne parrebbe) dopo il trionfo del Cristianesimo; ma si aprirono contemporaneamente ai sotterranei; e ne addusse le prove di fatto. Vero è che in Roma, dice il ch. de Rossi, prevalse, più o meno, l’uso dei cimiteri sotterranei fino a tutto l’impero di Costantino Magno.

Ricordate coteste preliminari nozioni, passa (cap. II) l’Autore a descrivere il Cimitero di s. Callisto, creato sopra l’immensa necropoli sotterranea omonima. E tuttochè non si possa decifrarne materialmente i limiti, per difficoltà di operare quelle escavazioni che si richiederebbero all’uopo, nulladimeno, dall’importantissima scoperta di un muro costruito di tufi a cemento, lunghesso il lato meridionale che risponde esattamente, nella interna necropoli, alla linea che marca i confini dell’area originaria del sotterraneo, argomenta che il Cimitero sopra terra star dovea in relazione con cotesta Area primitiva per modo, che il muro accennato costituir dovesse dell’uno e dell’altra la base di demarcazione. Cos’è dunque di più ragionevole, (ei dice) che il Cimitero all’aperto cielo si estendesse quanto teneva, in origine, il sotterraneo? E accortamente dice in

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