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42 la roma sotterranea cristiana

intorno al nome e storia della chiesetta dei ss. Sisto e Cecilia; così nel presente1 illustra l’altra, e la restituisce con evidenti prove a santa Sotere. Ma tuttavia rimaneva a render conto delle recenti scoperte fatte intorno a’ due monumenti, e vedere se dall’architettonica struttura (nel difetto d’istoriche epigrafi, e nel silenzio dei fasti della Chiesa) si potesse trarre argomento della loro età ed uso. Ed ecco ciò appunto che il ch. Autore qui passa a trattare.

La chiesetta dei ss. Sisto e Cecilia sorge sull’area seconda del cimitero Callistiano, ed essendo anteriore alle sotterranee gallerie, si può ben credere che fosse una di quelle fabbriche ordinate dal papa Fabiano nelle aree dei cimiteri. E com’essa contenea nel sotterraneo seno le celebrate cripte di s. Sisto e di santa Cecilia, ne venne che si principiasse, col sorgere dell’era di pace, a chiamarla comunemente ecclesia s. Xysti e s. Caeciliae, Ma qual nome portasse prima, è incerto e oscuro a sapere.

Non molto lungi da cotesta è l’altra di santa Sotere. La quale offre tant’analogia nelle forme esteriori con la prima, che l’egregio Autore fa valere, per l’una e per l’altra, il suo architettonico esame a stabilirne fra loro una quasi contemporaneità. Ne descrive pertanto la materiale costruzione e forma; ne accenna i subìti restauri; non che i vari usi, cui servirono, sino al moderno (rispetto alla chiesetta dei ss. Sisto e Cecilia) di villereccia cantina. Quindi dalle originali forme, rivelatesi per le ultime esplorazioni, trae nuovo e più forte argomento a crederle opera di tempi anteriori a Costantino. E perchè hann’tutta la forma, non di semplice Oratorio, ma di esedra triabsidata con sormontante cupola, trova in esse l’origine delle molteplici Rotonde, venute poi tanto in uso nell’architettura cristiana. Il qual singolar tipo di costruzione sepolcrale offre tosto alla mente dell’Autore un nuovo problema intorno alla natura, scopo ed uso dei sotterranei cubicoli rotondi. Quesito, ch’egli così scioglie:

Confronta (cap. XIII) anzi tutto le celle pagane ed i conviti che vi si celebravano, con le esedre sepolcrali cristiane. Pone in chiaro come le celle pagane erano costruite a due piani: nell’inferiore, sotterraneo (hypogaeum), si depositavano i cadaveri o le loro ceneri; e nel superiore (cella memoriae) vi si celebravano i funebri officî. Aveano annessi verdeggianti pergolati (pergulae, tricliae) ed edifici trilateri ad uso di triclinia, che quando erano in servigio dei Collegii prendevano il nome di scholae. Avevano pur la loro area per i sacri-

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