Pagina:Roma sotterranea cristiana.djvu/52

Da Wikisource.

la roma sotterranea cristiana 45


Il quesito è di tal natura, cui non basta rispondere coi soli monumenti; ma con la storia altresì e con i criteri che ne suggerisce la scienza dei riti, in uso allora nelle annue commemorazioni e natali di martiri e in generale nella deposizione ordinaria del defunto.

Per la qualcosa il ch. Autore si attiene principalmente, nel rispondere al quesito, alle Costituzioni Apostoliche, con le quali dimostra come l’uso liturgico delle commemorazioni funerarie nei cimiteri, fosse universale e comune ai cristiani e d’Oriente e di Occidente; come antichissimo il rito dell’annua celebrazione dei natali de’ martiri. Quindi confronta cotesta costumanza, voluta e prescritta dalla Chiesa, con la istoria monumentale del classico Cimitero, e vede improntate, direi, quelle ordinanze Apostoliche nelle molteplici mense di altari, le quali chiudevano le sante reliquie dei martiri. E ciò a’ tempi di persecuzione.

Venuto il secolo IV, e con esso l’èra di pace per la Chiesa, non perderono di vigore le Apostoliche Costituzioni; ond’è che l’uso della celebrazione dei divini misteri nelle sotterranee cripte, continuò, ma prendendo allora il carattere di costumanza particolare. Perocchè con l’ingrossare delle adunanze de’ fedeli, non più dal terrore sbanditi, la capacità di quelle cripte divenne ben presto troppo angusta a contener tanta folla; ed ecco però sorgere le vaste basiliche sopra terra, ove, non abbandonando affatto le modeste chiesuole del sotterraneo, presero i cristiani a festeggiare in tutta la rituale solennità i natali de’ Martiri. E secondo che i divini Misteri si celebravano, nelle sotterranee cripte da’ cristiani privatamente, o nelle superiori basiliche dal clero e popolo solennemente, ne nacque quella distinzione, ch’è ricordata negli antichi Codici della liturgia Romana, di Missa ad corpus e di Missa publica. Con questa ed altre peregrine notizie chiude il ch. Autore l’analitico trattato intorno ai natali de’ Martiri, che si celebravano dalla Chiesa o nelle sotterranee chiesette, o nelle basiliche all’aperto cielo: e passa a dire (cap. XV) della particolarità de’ riti, onde solevano i cristiani dar sepoltura (sia nei tempi di persecuzione, sia di pace) a’ loro cari confratelli defunti.

Deposto il feretro, prima di dar sepoltura al cadavere, si offeriva l’incruento Sacrificio per l’anima del defunto (oblatio pro dormitione) nella chiesa superiore; e poi nel sotterraneo cubicolo, presso il sepolcro destinalo al defunto, si compivano i pia officia depositionis. L’oblatio (la Messa) vi si ripeteva nel giorno terzo, trigesimo e an-