Vai al contenuto

Pagina:Rousseau - Il contratto sociale.pdf/70

Da Wikisource.

— 68 —


zione, ma è un uffizio particolare e superiore che non ha niente di comune coll’imperio umano, imperocchè se colui che comanda agli uomini non deve comandare alle leggi, quegli che comanda alle leggi non deve comandare agli uomini; altrimenti quelle leggi ministre delle sue passioni, spesso non farebbero altro che perpetuare le sue ingiustizie, ed egli non potrebbe mai fare sì, che particolari riguardi non alterassero la santità dell’opera sua.

Quando Licurgo diede leggi alla sua patria, cominciò a rinunziare alla reale dignità. La maggior parte delle città greche usavano di affidare l’instituzione delie loro leggi a stranieri. Le moderne repubbliche dell’Italia imitarono spesso quest’uso; e quella di Ginevra se ne trovò contenta1. Roma ne’ suoi più

  1. Quegli che considerano Calvino soltanto come teologo, conoscono male la vastità del suo genio. La compilazione de’ nostri savii editti, cui prese gran parte, lo onora al par della sua istituzione. Qualunque rivoluzione possa col tempo nascere nel nostro culto, fintantochè l’amor della patria e della libertà non sarà spento in noi, la memoria di quel grand’uomo non sarà mai abbastanza benedetta.