Pagina:Rovetta - Baby e tiranni minimi.djvu/175

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tiranni minimi 175

al marito che la nuova bambinaia si mostrava molto intelligente e che sperava, alla fine, d’esser riuscita ad accomodarsi bene. E si mantenne in questa buona disposizione per tutta una settimana; durante la quale Agnese fu lodata, vezzeggiata, tenuta di conto, come una cosa rara. Le davano anche abbastanza da mangiare, e ogni poco la padrona tirava fuori da certe scatole di dolci stinte e sciupate, doni di nozze che contavano parecchi anni, talune chicche vecchie, indurite, che regalava alla fanciulla; la quale, non usa a simili finezze, le riceveva arrossendo, tutta confusa per la timidezza e la gioia; e dopo averle ammirate le metteva in serbo per la mamma e per Menico, in una scatola di mostarda senza il coperchio, che pure le era stata donata, perchè vi riponesse la sua roba.

La contessa Orsolina in quei primi giorni non era uscita mai; era rimasta tutto il tempo colla bambinaia per aiutarla, finchè non avesse imparato la pratica della casa.

Senza sottane, senza busto, la signora non in-