Pagina:Rusconi - Teatro completo di Shakspeare, 1858, III-IV.djvu/102

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atto quinto 91


Alb. Ma chi era egli?

Edg. Kent, signore, il proscritto Kent, che travestito seguiva il re suo nemico, e lo serviva in uffici che avrebbero invilito uno schiavo. (entra precipitosamente un gentiluomo con un pugnale insanguinato in mano)

Gent. Soccorso, soccorso, soccorso!

Edg. A chi!

Alb. Favella.

Edg. Che significa quel sanguinoso pugnale?

Gent. È ancor fumante... e si tuffò nel cuore...

Alb. Di chi? favella.

Gent. Della donna vostra, signore, della vostra donna, che rivelò d’aver avvelenata la propria sorella.

Edm. Fidanzato io m’era con entrambe: tutti e tre saremo sposi fra brevi istanti.

Alb. Recane i loro corpi, siano vive o morte. Questo giudicio del Cielo ne fa tremare, senza svegliare in noi sensi di pietà.

(esce il Gent.)

Edg. S’avanza Kent, signore.               (Kent entra)

Alb. Oh! eccolo, ma le circostanze non consentono le formole d’uso.

Kent. Signore, venni per dare al re il mio ultimo addio. Non è egli qui?

Alb. La cosa più grave fu da noi obbliata!... Parla, Edmondo, dov’è il re? dove Cordelia?... Vedi quel feretro, Kent?... (i corpi di Gonerilla e di Regana sono portati in scena)

Kent. Oimè! perchè questo?

Edm. Perchè Edmondo era amato... e per amor mio l’una avvelenò l’altra... poscia si uccise.

Alb. Egli dice il vero... Coprite i loro volti.

Edm. La vita mi fugge... in onta della mia natura vuo’ far opera buona... Affrettatevi... spedite... non perdete un istante; volate al castello... un mio scritto condanna a morte Lear e Cordelia... mandate in tempo...

Alb. Corri, corri, oh corri!...

Edg. Da chi, milord?... chi n’ebbe l’incarico? Danne un segno che riprovi...

Edm. Prendi la mia spada... mostrala al capitano...

Alb. Affrettati, per la via tua.     (Edg. esce)

Edm. Egli ebbe comando da me e dalla tua sposa di soffocare Cordelia nel carcere, e di versare il biasimo della sua morte sulla di lei disperazione.