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154 enrico iv

terra innocente, quel nitro feroce che distrugge tanti bei cavalieri; e che senza quegli odiosi cannoni, ei sarebbe stato guerriero come ogni altro. Fu a tutti questi propositi impronti a baldi ch’io diedi, mio principe, dubbia risposta: e vi supplico, perchè il suo rapporto non formi contro di me titolo d’accusa, a cui atteso venga da Vostra Maestà in pregiudizio del mio fedele attaccamento.

Blunt. Avendo in cale le circostanze, mio nobile sovrano, tuttociò che Enrico Percy avrà detto a un tal personaggio in così fatto luogo e in simile momento può bene perire in un giusto oblio, senza che alcuno si prenda pensiero di ravvivarlo per nuocergli. Come fargli un delitto di quello che ha potuto dire, quando in questo momento lo disconfessa?

Enr. Che? Ei persiste nel suo rifiuto de’ prigionieri, o non li cede che a patto che noi pagheremo tosto il riscatto di suo cognato, del bizzarro Mortimero, che sull’anima mia ha tradito con letizia i miseri soldati che condusse contro quell’insigne mago, quell’infernal Glendower, la di cui figlia, a quanto si narra, ha sposato, non ha molto, il conte della Marca. Converrà egli dunque che noi vuotiamo i nostri scrigni per riscattare un traditore o ricondurlo in seno al nostro regno? Converrà che paghiamo il tradimento, che accettiamo un trattato con uomini vili che si son fatti servi da loro stessi? No; ch’ei soccomba d’inedia sopra sterili montagne. Non mai avrò in conto d’amico l’uomo, la di cui voce solleciterà da me un solo obolo per redimere colui.

Hot. Colui! Ei non venne, mio sovrano, in potere del nemico che per le vicissitudini della guerra; e a provare tale verità non occorrono altre voci che quelle delle sue ferite. Altrettante bocche son codeste che perorano per lui: quei colpi ei li ricevè da generoso, allorchè sulle sponde del Severno, solo avversario del famoso Glendower, combattè arditamente contro esso per mezz’ora ferro opposto a ferro. Tre volte in quello scontro essi ripreser lena, e tre volte con mutuo accordo bevvero le acque del fiume, che, spaventato dei loro sguardi sanguinosi, fuggi scuotendo le sue fragili canne, e nascose il commosso capo nelle profondità del suo letto, reso cruento da quei formidabili combattitori. Non mai dunque il vile e colpevole tradimento entrò fra suoi disegni; nè mai il nobile Mortimero avrebbe versato sì generosamente il suo sangue se fosse stato colpevole. Il titolo di ribelle per nulla gli si addice.

Enr. Tu lo smentisci, Percy, lo smentisci: non mai ei combattè con Glendower. Io ti dico che avrebbe voluto trovarsi alle